DONIZETTI ALLE MUSE: COME RIDEVA NAPOLI
GIOVEDI GRASSO, FARSA IN UN ATTO
PRIMA ESECUZIONE DELL’EDIZIONE CRITICA
il direttore Sebastiano Rolli ricostruisce la prima esecuzione napoletana dell’opera alla luce di alcuni brani riscoperti,
il regista Francesco Bellotto si ispira al teatro di Eduardo Scarpetta,
il baritono Simone Alberghini alle prese con un ruolo in napoletano
Al via gli appuntamenti al Teatro delle Muse di Ancona con le opere sotto l’egida di Kammeroper alle Muse.
il 29 e il 31 agosto alle ore 21 si parte con Il giovedì grasso o Il nuovo Pourceaugnac, farsa in un atto di Gaetano Donizetti, libretto di Domenico Gilardoni, nella nuova revisione critica a cura di Giovanni Sparano e Alvise Zambon, che tiene conto degli ultimi ritrovamenti, tra cui un’aria alternativa per il baritono e alcuni recitativi, che verranno eseguiti per la prima volta.
È uno dei lavori comici più esilaranti del compositore bergamasco scritto per il Teatro del Fondo di Napoli nel febbraio del 1829, con uno strepitoso successo, che coinvolse l’entusiasmo del Re e della corte. L’edizione anconetana riprodurrà laprima esecuzione napoletana dell’opera, aggiungendo anche l’aria scritta in seguito da Donizetti per il baritono Tamburini, che non venne mai eseguita e che vedrà la luce per la prima volta al Teatro delle Muse.
Il direttore è Sebastiano Rolli, presenza prestigiosa nel repertorio del belcanto italiano, sul podio dell’Orchestra Sinfonica “Gioachino Rossini”. La regia è di Francesco Bellotto – eminente studioso donizettiano, che ha voluto ispirarsi al teatro di Eduardo Scarpetta, il più eminente autore e attore operante sulle scene napoletane tra 800 e 900, che fu il padre di Eduardo de Filippo – scena e luci di Lucio Diana, costumi Stefania Cempini e Lucio Diana. Nel cast figurano artisti che frequentano con assiduità il repertorio belcantistico ed hanno grande dimestichezza con la comicità ottocentesca: Simone Alberghini Sigismondo – dopo i personaggi mozartiani e rossiniani, per la prima volta alle prese con un ruolo di buffo in napoletano, come nella tradizione delle farse donizettiane – Carolina Lippo Nina, David Astorga Ernesto di Rousignac, Carmine Riccio Teodoro, Nutza Zakaidze Camilla, Chiara Notarnicola Stefanina, Giorgi Manoshvili Colonnello, Davide Bartolucci Cola.
L’allestimento è una nuova produzione della Fondazione Teatro delle Muse.
Così presenta l’opera il direttore artistico Vincenzo De Vivo: _Il Giovedì grasso è una farsa di Gaetano Donizetti, nata per due grandi cantanti – il tenore Giovani Battista Rubini e il basso Luigi Lablache – in ambiente napoletano, dove la farsa è un “genere” del teatro musicale: un’architettura composta di arie, duetti e pezzi d’insieme, uniti da dialoghi parlati – che in questa edizione sono uniti dai recitativi secchi recentemente riscoperti – che lasciava uno spazio importante al basso buffo, che parlava in schietto napoletano. Come spesso accadeva nell’Ottocento, la vicenda era stata presa da una commedia francese di successo, Le Nouveau Pourceaugnac di Scribe, che si era ispirato a Monsieur de Pourceaugnac di Moliére: la rivincita di un giovane ma avveduto ragazzo di provincia nei confronti di una burla ordita ai suoi danni da un buontempone di città_.
Gli amanti Nina e Teodoro sono disperati poiché Nina è promessa ad Ernesto, un ragazzo semplice del villaggio, e il loro amico Sigismondo, che è geloso della propria moglie Camilla, per via di alcuni sospetti falsi, e ritiene che Ernesto possa essere facilmente aggirato. Egli decide di aiutare gli amanti: sapendo che Ernesto arriverà quando il padre di Nina, il Colonnello, sarà a Parigi, propone a tutti di travestirsi come nel “Giovedì Grasso”. Nella burla carnevalseca egli sarà un amico immaginario di Ernesto e Camilla fingerà di essere una ex amante tradita del giovane. La cameriera Stefanina, che non conosce Ernesto, è colei che gli apre la porta ae gli dice innocentemente ciò che si sta tramando alle sue spalle. Ernesto decide di reagire: tratta Sigismondo come un vecchio amico e Camilla come la sua ex amante, confermando così i sospetti presunti di Sigismondo. Ernesto invia una lettera urgente al colonnello chiedendogli di tornare a casa il più presto possibile. Al ritorno del padre di Nina, Ernesto confessa a tutti che il ragazzo semplice del villaggio ha beffato coloro che volevano raggirarlo, lasciando che Nina e Teodoro coronassero il loro sogno d’amore.
I biglietti sono in vendita su vivaticket.com
Biglietteria aperta dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.00,
il giovedì aperta anche nel pomeriggio dalle 17.00 alle ore 20.00.
Info 071 52525 biglietteria@teatrodellemuse.org
La Fondazione Teatro delle Muse è sostenuta da: Soci Fondatori: Comune di Ancona, Fondazione Cariverona / Con il contributo di: Ministero della Cultura, Regione Marche / Si ringraziano: Associazione Palchettisti del Teatro delle Muse, Gli Amici del Teatro delle Muse / In collaborazione con Marche Teatro.