27 lug. 2017 | Opera Ancona Jesi 2017 “Le città della Musica”
Un’unica STAGIONE LIRICA 2017/2018 dal 22 settembre 2017 al 25 febbraio 2018 è la proposta di “OPERA ANCONA JESI” promossa ed organizzata dalla Fondazione Teatro delle Muse e dalla Fondazione Pergolesi Spontini con la direzione artistica di Vincenzo De Vivo. Il programma che unisce gli appuntamenti della Stagione Lirica 2017 del Teatro delle Muse di Ancona e della 50ª Stagione Lirica di Tradizione del Teatro G.B. Pergolesi di Jesi, propone un viaggio attraverso le città della musica: Siviglia, la più amata da compositori e librettisti, scenario esotico non solo per Carmen e Barbiere, ma per le Nozze di Figaro, Fidelio, Favorita solo per citare le più celebri; Mantova, capitale del melodramma, che vide nascere tra le mura del suo Palazzo Ducale l’Orfeo di Monteverdi e che accolse nel suo teatro accademico Mozart adolescente; Lipsia, dove Bach – Kantor nella chiesa di San Tommaso – ha dato al mondo tanti suoi capolavori, e infine Nagasaki, cara al teatro musicale da quando Belasco l’ha scelta come scenario della storia di Cio-Cio-San, ponte tra Oriente e Occidente, città simbolo dopo la tragedia della bomba atomica.
Il cartellone di “Opera Ancona Jesi” si apre al Teatro delle Muse “Franco Corelli” di Ancona: per la stagione lirica curata dalla Fondazione Teatro delle Muse, due sono i titoli d’opera tra i più amati dal pubblico, intorno al tema “Destinazione Siviglia”.
Venerdì 22 settembre alle ore 20,30 e domenica 24 settembre alle ore 16, va in scena Carmen di Georges Bizet, in una produzione che vuole sottolinearne l’originaria natura di opèra-comique, con i dialoghi parlati. Dirige l’opera Guillaume Tourniaire, con la regia di Francesco Saponaro e i costumi di Chiara Aversano. Il cast è formato da giovani interpreti, già affermati sulla scena internazionale: nella parte di Carmen Martina Belli – al suo debutto nella vocalità francese, dopo l’Anna Bolena alla Scala e al Regio di Parma – Francesca Sassu è Micaela, Don Josè è interpretato da Francesco Pio Galasso, Escamillo è Laurent Kubla. L’opera che apre il cartellone è un nuovo allestimento e nuova produzione della Fondazione Teatro delle Muse.
Venerdì 13 ottobre alle ore 20,30 e domenica 15 ottobre alle ore 16, appuntamento con Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, un nuovo allestimento della Fondazione Teatro delle Muse. Dedicata ad Alberto Zedda, che con la sua revisione del Barbiere aprì la strada alla riscoperta del Rossini più autentico, questa produzione si avvale di interpreti – scelti in collaborazione con l’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda” del Rossini opera Festival – che hanno partecipato, negli anni, a quella formidabile fucina di talenti pesarese che assicura l’individuazione e l’affinamento stilistico di cantanti e direttori d’orchestra delle nuove generazioni. La direzione è affidata a José Miguel Pérez-Sierra – che fu il primo a dirigere Il viaggio a Reims per l’Accademia Rossiniana del 2006 – la regia a Matteo Mazzoni, – reduce dal nuovo allestimento di Barbiere all’Opera Nazionale Rumena di Bucarest -, con scene e costumi di Lucio Diana. Rosina è interpretata da Martiniana Antonie, Figaro è Gurgen Baveyan, Conte d’Almaviva Xabier Anduaga, Bartolo è Pablo Ruiz, Basilio Baurzhan Anderzhanov, Berta Giorgia Paci, Fiorello William Hernandez.
“In viaggio da Mantova a Nagasaki” è il tema della 50ª Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi, a cura della Fondazione Pergolesi Spontini. La Stagione, dedicata a due artisti indimenticati, Maria Callas e a Luciano Pavarotti – di cui ricorrono gli anniversari della scomparsa, rispettivamente quarant’anni e dieci anni fa – si apre con Rigoletto di Giuseppe Verdi, venerdì 17 novembre alle ore 20,30 con replica domenica 19 novembre alle ore 16 ed un’anteprima giovani mercoledì 15 novembre alle ore 16 riservata ai partecipanti del progetto “Ragazzi… all’opera”. L’opera, nuovo allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con OperaLombardia, è diretta da Pietro Rizzo per regia di Elena Barbalich. interpreti principali Angelo Veccia / Francesco Landolfi (Rigoletto), Laura Pavone / Lucrezia Drei (Gilda), Matteo Falcier / Marco Ciaponi (Duca di Mantova), Alessio Cacciamani (Sparafucile), Caterina Giotas (Maddalena).
Si prosegue con un fuori abbonamento che è il primo di due spettacoli dedicati al grande compositore tedesco che ruotano intorno alla Cantata del caffè, l’unica composizione del Kantor di Lipsia che si avvicini allo spirito dell’opera comica: venerdì 1 dicembre (ore 18.30 e ore 21.30) e domenica 3 dicembre (ore 15.30 e ore 18.30), anteprima giovani mercoledì 29 dicembre ore 15.30 e ore 18.30, va in scena la prima rappresentazione assoluta di Caffè Bach, Circopera in un atto di Giacomo Costantini con musiche di F. Bettoli, S. Carloni, G. Pitarresi da Johann Sebastian Bach, diretta da Andreas Gies – che canterà anche nel ruolo del basso protagonista – per la regia Giacomo Costantini in un nuovo allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini in collaborazione con El Grito – Circo contemporaneo all’antica. E’ una formula nuovissima che unisce le componenti strutturali del melodramma con quelle del circo: tre compositori lavorano su musiche di Bach con un soggetto che intreccia la vicenda cantata con i numeri acrobatici, tre cantanti – di cui uno assume anche il ruolo di direttore, tre strumentisti che agiscono sulla scena, tre artisti circensi che sono anche musicisti. Insieme costruiscono un’opera nuova che ha radici antiche.
Venerdì 26 gennaio alle ore 20.30 e domenica 28 gennaio alle ore 16 con anteprima giovani mercoledì 24 gennaio alle ore 16 in scena il dittico che offre l’autentica Kaffeekantate – Cantata del caffè di Picander con musica di Johann Sebastian Bach, e Bach Haus opera in un atto di Vincenzo De Vivo con musica di Michele Dall’Ongaro, in un nuovo allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini diretto da Federico Amendola con la regia di Alfonso Antoniozzi. L’opera di Dall’Ongaro racconta di un impresario italiano che si reca in casa Bach per chiedere al Maestro di comporre per il suo teatro: nata nel 2000 al Teatro dell’Opera di Roma, vanta diversi riallestimenti nel corso dei suoi diciassette anni di vita (da L’Aquila a Brescia e Cremona, dalla sala Accademica del conservatorio di Santa Cecilia al Circuito Opera Incanto in Umbria, dal Teatro Massimo di Palermo al Reate Festival). D’eccezione il cast, che unisce interpreti amati dal grande pubblico per la loro carriera internazionale: Valeria Esposito, Alfonso Antoniozzi e Chris Merrit, leggendario tenore rossiniano, qui in vesti di Impresario veneto del XVIII secolo.
Si chiude venerdì 23 febbraio alle ore 20.30 e domenica 25 febbraio alle ore 16 (anteprima giovani mercoledì 21 febbraio ore 16) con Madama Butterfly di Giacomo Puccini, in un nuovo allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini diretto da Jordi Bernàcer – una delle presenze più interessanti di questa estate operistica, a Verona e a Caracalla – con la regia di Matteo Mazzoni. Interessante l’approccio pucciniano di una voce belcantistica come quella di Silvia Dalla Benetta, Cio-cio-san, protagonista accanto a Sandra Buongrazio Suzuki, Michael Spadaccini – per la prima volta nelle vesti di Pinkerton – e Italo Proferisce Sharpless.
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
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